Descrizione
Canto maghrebino di Hamza R. Piccardo
“Ah, se tu vedessi questa luna,
poco più di un filo
fa di un cielo un sogno
Sotto una pietra rovente
se ne stava, comunque all’ombra,
uno scorpione.
Non per timore del sole:
per ritegno del suo colore,
in quella luce assoluta”.
Se l’ermetismo ha preceduto di quasi un secolo l’era del sms, è certo che il telefonino ha dato strumento tecnologico alla sua sintesi.
Senza taccuino e penna, il pollice danza veloce sulla tastiera e descrive immediato situazioni ed emozioni che una rete invisibile trasmetterà e una memoria elettronica conserverà.
Piccardo vive la “sua” Marrakech e il Marocco d’intorno, l’oceano e l’Atlas, dall’interno di un amore sconfinato per quella gente e quella cultura che islamicamente condivide da un trentennio.
Ora “liberodiscrivere” ha trasformato quei pixel in inchiostro, gli ha dato supporto altro che un minuscolo schermo e ne ha fatto libro.
80 pag.
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