Descrizione
Lo scopo di questo libro non è né un proselitismo sfacciato né una feroce anti-modernità come potrebbero pensare alcuni seguaci delle idee preconcette. Si tratta di un approccio notevolmente innovativo e costruttivo sulla questione della modernità. Un’originalità che si manifesta sia nella forma che nella sostanza.
A livello della forma, il dibattito sulla modernità si fonda soprattutto sull’idea – sostenuta soprattutto dai seguaci del progressismo – che c’è un senso lineare della storia, un’idea che permette di tacciare qualsiasi critica alla modernità di lotta retrograda o di atto reazionario, nel senso peggiorativo del termine. Bisogna dire che, dall’altra parte, quest’idea è dietro ai rigetti, a volte irrazionali, che rifiutano qualsiasi progresso. Si tratta fondamentalmente di un faccia a faccia esacerbato che, purtroppo, ha sfociato certe volte nel corso della storia in lotte violente. L’autore si smarca subito da questa postura: “Porre la questione dell’Islam, non più in termini di rottura tra gli uomini, non più in termini di ostilità assoluta verso l’Occidente o scontro di civiltà, ma considerandola come una mano amica per l’uomo, amorevole dell’uomo, portatrici del Messaggio di senso e di giustizia per l’uomo.”. Per lui l’umanità non può sopportare simili conflitti, mentre la sua nave rischia di affondare. (dalla presentazione ufficiale del libro)
pag, 260
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